Filling the gap

Cosa c’è tra la luce e l’assenza di luce? Come cambia la percezione di ciò che appare vero quando lo sguardo si sposta da un punto luminoso - che occupa lo spazio e lo riempie - al buio, che invece lo svuota e lo allarga a dismisura? Cosa emerge quando ci si scopre capaci di fissare negli occhi l'oscurità?

In FILLING THE GAP ho voluto rappresentare visivamente cosa accade in quel divario quando l’affondare, il radicarsi, il plasmarsi nella scomodità della roccia per ricalcarne le forme assumono il significato simbolico di porte di accesso alle proprie zone d’ombra. La grotta si fa ventre, utero, origine, matrice, sorgente, madre. E in quel luogo l’assenza di luce diventa tramite, mezzo per allenare lo sguardo al vero, a ciò che c’è oltre la paura di quel buio. E nel vero, la vertigine non è volare, ma piuttosto stare, mantenersi dritte, in piedi, ferme e stabili.

In FILLING THE GAP il corpo diventa linea di demarcazione tra luce e oscurità, rappresentazione visiva di quei mondi sommersi capaci di rivelarsi solo attraverso una geografia delle ombre. Restando lì, facendo parte dell’oscurità, il vuoto si colma ed in questa nuova postura ci si può aprire all’esperienza del riconoscere ed onorare l’innominabile, l’inappropriato, il temibile, il contradditorio, il fragile, il vero.

Che il vero abita in ogni cosa.

 [”Filling the gap” è stato realizzato nel settembre 2023 nella Grotta di Eolo sull’isola di Stromboli, grazie alla collaborazione con la community di Spazio Gentile , un incubatore di fiortura personale e di ri-progettazione creativa]


Pubblicazioni

Nov 2023 | LENS MAGAZINE Issue #110

La caverna nella quale hai paura ad entrare, ha il tesoro che stai cercando

Joseph Campbell